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Sono molte le possibilità terapeutiche e chirurgiche per pazienti con disabilità motorie secondarie a malattie o a eventi neurologici, spesso non conosciute, dimenticate, tralasciate, oppure purtroppo considerate come l’ultima soluzione. Invece la chirurgia neuro ortopedica, se correttamente applicata all’interno del progetto riabilitativo, può avere la sua valenza e la sua importanza dal punto di vista funzionale.

Ictus, emiparesi, paralisi cerebrali infantili, traumi cranici, malattie neuro-muscolari, lesioni midollari, lesioni spinali sono tutti eventi che determinano una lesione del sistema nervoso centrale, che regola il meccanismo di attivazione dei nostri muscoli e quindi secondariamente una deformità a livello del sistema osteoarticolare.

Purtroppo in Italia siamo abituati a pensare che un paziente con un ictus sia inabile al lavoro: è più facile pensare di garantire un’invalidità al paziente piuttosto che cercare di reinserirlo nel mondo lavorativo. Io invece ritengo che un paziente con un ictus non abbia perso le sue capacità cognitive e/o lavorative e possa rientrare nel mondo del lavoro, sicuramente con mansioni e attività diverse, congrue alle sue residue possibilità motorie, ma ancora con la possibilità di sentirsi inserito nella società.

La chirurgia funzionale ortopedica dev’essere una chirurgia semplice, veloce, che permette al paziente neurologico, già compromesso per le sue condizioni generali, di recuperare il cammino anche in 1 o 2 giornate dopo l’intervento.

La chirurgia funzionale è un atto riabilitativo importante, insieme a tutti gli altri mezzi terapeutici, perché se correttamente integrato insieme alle altre attività può dare un suo risultato funzionale importante.

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