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TRAUMI CRANIO ENCEFALICI

Le conseguenze di un trauma cranico – e della successiva lesione al sistema nervoso - purtroppo sono molto invalidanti. Oggigiorno, l’evoluzione delle tecniche di medicina d’urgenza e di terapia intensiva fa sì che il numero di decessi conseguenti ad un incidente stradale sia notevolmente ridotto rispetto al passato; questo però ha creato un numero maggiore di pazienti con sequele dovute a traumi cranici.

I traumi cranici – attraverso la lesione del sistema nervoso centrale (conseguenza spesso di incidenti stradali) – causano un danno a livello del cervello che condiziona poi il recupero delle normali abilità del paziente.

Il paziente con un trauma cranico, dopo un periodo più o meno lungo di coma, viene ricoverato in strutture riabilitative per circa 6 mesi – 1 anno per la gestione delle problematiche conseguenza diretta del trauma. Quando questi pazienti raggiungono uno stato di stabilità per il quale dal punto di vista medico non hanno più la necessità di essere seguiti quotidianamente, devono rientrare a domicilio. I familiari si trovano costretti a gestire in autonomia la quotidianità delle normali attività funzionali (igiene, vestizione, bagno, mobilità) in ambienti spesso non adatti con grosse problematiche e spese per renderle idonee. Il solo recupero della stazione eretta necessita di sistemi di postura o dell’aiuto di persone specializzate o fisioterapisti non sempre disponibili nell’arco della giornata. Questo determina un peggioramento delle deformità a carico degli arti superiori od inferiori non adeguatamente trattati. Il paziente spesso perde la capacità di stare in piedi o soltanto di trasferirsi dalla carrozzina al bagno.

 

La neuro-ortopedia, ossia la chirurgia funzionale, si occupa del trattamento delle lesioni del sistema articolare conseguenti a una lesione del sistema nervoso centrale. La chirurgia funzionale agisce proprio là dove si sono formate delle deformità a livello degli arti, per permettere il corretto allineamento di piede, ginocchio e anca, in modo tale che il paziente riesca ad essere gestito dal singolo familiare per la gestione delle normali attività quotidiane: igiene, vestizione e spostamenti in casa.

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