Coordinato dall’Università di Pisa, vede la partecipazione di altri 9 partner europei tra cui l’IRCCS Fondazione Stella Maris e la Fondazione Toscana Life Science.
È il più grande progetto Europeo che sia mai stato condotto sui neonati a rischio di paralisi cerebrale infantile. I suoi risultati potranno avere un impatto sulla qualità di vita di questi bambini e dei loro familiari. Basti solo pensare che complessivamente saranno sottoposti a screening oltre 5mila neonati e, tra questi, 500 bambini risultati a rischio per questo disturbo verranno poi valutati da 300 operatori tra pediatri, neurologi e altri specialisti, che li seguiranno dalla diagnosi al monitoraggio, fino all’intervento precoce. Obiettivo di “BornToGetThere” (è l’acronimo del progetto EU) è quello di costruire una rete europea per la diagnosi e l’intervento precoce nei neonati a rischio di sviluppare una paralisi cerebrale, quali ad esempio i nati pre-termine o i neonati con parto difficoltoso.
Lo studio, che durerà 4 anni, sarà coordinato da Andrea Guzzetta, professore associato di Neuropsichiatria infantile presso il Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa, e prevede la partecipazione di altri 9 partner provenienti da 3 paesi europei (Italia, Danimarca e Paesi Bassi), da 2 paesi associati (Georgia e Sri Lanka) e dall’Australia. Per la Toscana, insieme all’Università di Pisa, partecipano l’IRCCS Fondazione Stella Maris, la Fondazione Toscana Life Sciences (TLS) e Hubstract srl. Il progetto è stato finanziato con 3.7 milioni di euro nell’ambito della sfida sociale dedicata alla Salute (SC1) del programma Horizon 2020.
Fonte:
OMAR - Osservatorio malattie rare - Link all'articolo